![]() |
CHI MESCOLA LE CARTE ? |
Euribors e Irs sono su livelli storicamente bassi ma agli sportelli bancari si trovano tasse di mutui deecisamente alti. Sono dunque i ricarichi delle banche che si sono impennati portando cosi i tassi a "regime" dei mutui a tasso variabile a livelli che partono di poco superiori al 4% per arrivare a sfiorare, con alcune banche che si fermano al limite del 5%.
Nei mutui a tasso fisso invece, questo range si ripete con l'aggiunta di un punto percentuale.
Il cosidetto "spread" continua ad essere ritoccato al rialzo per una serie di fattori, primi fra tutti la politica commerciale delle banche ma, in questa situazione di crisi globale, fa gioco anche l'aumentata rischiosità del cliente e il costo della raccolta bancari.
E' questa ultima voce che ha subito un'immpennata negli ultimi mesi ed è un riflesso italiano sul momento negativo che "l'altro spread" (il differenziale dei BTP verso i Bund tedeschi) sta vivendo, costringendo anche le banche italiane a pagare al mercato di più il denaro al medio lungo termine da destinare alla liquidità per i mutui.
Quando la raccolta diventa dunque più onerosa, l'unica soluzione adottata èscaricare questi costi sul consumatore (questa è una spiegazione un pò generalizzata ma non troppo lontano dalla realtà) che vede dunque gli spread sui mutui radoppiati da giugno.
Gli intermediari (i cosidetti "broker") che propongono il prodotto mutuo al cliente finale affrontano inoltre la difficoltà di cambiamenti repentini dei listini, dove pratiche in corso "vendute" con un determinato spread si vedono cambiare le condizioni (in questo periodo sempre in chiave peggiorativa) prima dell'erogazione con il rischio così di perdere il cliente che crede sempre di poter rimanere al riparo di questi aumenti in virtù di un preventivo "datato" qualche volta di solo un mese.
Capita anche che, prima della stipula vengano annullati i termini della durata dell'offerta, percui alcune "corse" per essere davanti al notaio prima della fatidica data risultano ormai vane.
Inoltre bisogna capire in anticipo (quasi impossibile) quali istituti vogliano veramente erogare nutui in questo momento. Un tale messaggio non avrà mai l'ufficialità della banca ma i "rumors" e sopratutto le pratiche in attesa di delibera (o peggio, della chiamata d'atto) inchiodate da attese inspiegabili, fanno comprendere che al momento alcuni istituti di credito hanno segretamente dato il "gameover" sui mutui da erogare nel 2011.Tra gli operatori, c'è il si dice e non si dice, ma prevale sopratutto l'omertà per conservare un vantaggio sulla "concorrenza" ed evitare che il canale risultato ancora attivo venga "ingolfato" dalle richieste dei competitors.
Nessun commento:
Posta un commento