Decreto e Pensioni, se siete nati ne '63 e avete iniziato al lavorare a 14 anni, un pò vi rode.
Dal lato della spesa, le principali misure di contenimento riguardano le pensioni e i trasferimenti agli enti territoriali, cui si aggiungono interventi di riduzione dei costi di funzionamento degli enti pubblici e degli apparati istituzionali.
Secondo quanto riportato nella suddetta Relazione al Parlamento 2011, nel settore previdenziale, le economie, al netto degli effetti indotti e del previsto fondo per l’incremento dell’occupazione giovanile e delle donne, sono pari a circa 8,5 miliardi nel 2014.
Tali economie derivano da una serie di interventi, quali: a) il congelamento dell’indicizzazione delle pensioni superiori a 2 volte il trattamento minimo INPS nel 2012 e nel 2013 per circa 4,9 miliardi al 2014; b) una revisione complessiva dei requisiti e dei criteri per l’accesso al pensionamento (3,2 miliardi crescenti fino a 16 miliardi nel 2020); c) l’incremento delle aliquote contributive a carico dei lavoratori autonomi (0,6 miliardi crescenti fino a 1,6 miliardi nel 2020).
Più in dettaglio, si prevede, dal 2012, l’estensione anche a coloro che avevano più di 18 anni di contributi nel 1995 del metodo di calcolo contributivo della pensione su base pro-rata.
Quanto alle pensioni di vecchiaia, viene accelerato l’allineamento del requisito anagrafico per le lavoratrici del settore privato, che dal 2018 sarà pari a 66 anni per tutti i lavoratori.
In ordine alle pensioni di anzianità, viene abolito il sistema delle quote e innalzata la soglia dei 40 anni di contribuzione per l’accesso al pensionamento, che sarà pari, nel 2012, a 41 anni e un mese per le donne e 42 anni e un mese per gli uomini; si dispone, inoltre, una penalizzazione per i pensionamenti prima di 62 anni pari al 2 per cento per ogni anno di anticipo rispetto a tale età.
In via generale si prevede altresì la soppressione del meccanismo delle “finestre” di uscita e l’“indicizzazione” anche dei requisiti contributivi agli incrementi della speranza di vita.
Inoltre, dal 2019, l’adeguamento dei requisiti anagrafici e contributivi all’evoluzione della longevità e il ricalcolo dei coefficienti di trasformazione utilizzati nel sistema contributivo per trasformare il montante in rendita saranno effettuati con cadenza biennale anziché triennale.
Tra le misure con più immediato e rilevante effetto finanziario si annoverano la deindicizzazione per gli anni 2012 e 2013 delle pensioni superiori a due volte il minimo, l’aumento delle aliquote contributive per i lavoratori autonomi (di 0,3 punti percentuali all’anno fino a raggiungere il 22 per cento) e l’introduzione di un contributo di solidarietà a carico dei pensionati dei fondi speciali.
Per Regioni ed Enti Locali sono previsti 2,8 mld in meno di trasferimenti ma via libera a nuove tasse
Sempre nell’ambito delle riduzioni di spesa, risparmi per complessivi 2,8 miliardi a decorrere dal 2012 sono attesi da una riduzione dei trasferimenti al comparto delle Regioni a Statuto speciale e degli Enti locali.
Ulteriori risorse deriveranno, inoltre, dalla soppressione di enti e organismi e dalla riduzione dei costi di funzionamento di Autorità indipendenti, Province e altri enti pubblici; in tale ambito si prevede, tra l’altro, il trasferimento all’INPS delle funzioni dell’INPDAP e dell’ENPALS.
Dal lato delle entrate, che compongono circa i due terzi della manovra, le maggiori risorse sono reperite attraverso: l’introduzione anticipata dal 2014 al 2012 dell’imposta municipale propria (IMU), che viene estesa anche alle abitazioni principali - con aliquota, per quest'ultime, dello 0,4 per cento e detrazione base di 200 euro - e l’aumento delle rendite catastali diversificato in funzione della categoria (per un totale di 11 miliardi al 2014), l’istituzione, a partire dal 2013, del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (1 miliardo al 2014), maggiori accise sui carburanti (5,7 miliardi al 2014); un prelievo straordinariouna tantum sulle attività che sono state oggetto in passato di “scudo fiscale” con una aliquota dell’1,5 per cento (2,2 miliardi) e l’incremento dell’addizionale regionale IRPEF (2,2 miliardi al 2014). Misure di tassazione specifiche sono previste anche per i beni di lusso, come le auto di grossa cilindrata, le barche e gli aerei privati (450 milioni al 2014).
Finanza e risparmio, sempre più scenari da "Grande Fratello" (da non confondere con la fiction)
Ai fini del contrasto all’evasione fiscale, il decreto interviene ampliando gli obblighi di comunicazione degli operatori finanziari all’anagrafe tributaria delle movimentazioni dei rapporti, riducendo il limite per la tracciabilità dei pagamenti fino a 1.000 euro e prevedendo l’obbligo per la PA di pagamenti telematici oltre i 500 euro. S’introduce, inoltre, un regime tributario premiale, volto a favorire la trasparenza e l’emersione di base imponibile, a favore dei soggetti che instaurino rapporti trasparenti con il fisco
Sempre sul lato delle entrate si prevede un’estensione dell’applicazione dell’imposta di bollo su titoli, strumenti e prodotti finanziari, nonché l’incremento, a decorrere dal 1° settembre 2012, delle aliquote Iva del 10 e del 21 per cento di 2 punti percentuali e, a decorrere dal 1° gennaio 2013, di un ulteriore 0,5 per cento.
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