20 gennaio 2012

Vadaabordocazzo!

La Costa Concordia dallo Spazio
Non potevamo resistere di parlare anche noi di quello che oggi è diventato uno degli eventi mediatici di primo piano, pompato a tal punto da farci dimenticare triple A e l'aumento dei carburanti. O meglio, cose che non si possono dimenticare perché ne sentiamo gli effetti nel quotidiano ma "meglio non parlarne" e non è buono lasciar troppo spazio sulle tv e giornali a quelli che protestano perché toccati sul vivo e per primi dai provvedimenti "Salva/Cresci Italia". E' poca cosa, ma anche nel nome dei decreti si è voluto distogliere l'attenzione che sia stato il Governo Monti a redigerli ed in seguito ad applicarli e come si fà a criticare un decreto che ha nel nome la desinenza "Italia"?
Ora, dopo le vicende della Costa Concordia dove si è voluto trovare subito il mostro da prima pagina (ma dove sembra che l'imperativo sia anche dimenticarsi velecemente delle vittime di cui, se non per una macabra contabilità, non parla mai nessuno) si continua con il gioco delle pagelle, quasi per scimmiottare le compagnie di rating, "tu sei buono", "tu sei un eroe", "tu fai schifo" e tutti li a cercare di infilarsi nella categoria migliore, quasi a trovar riscatto e rimborso dei tanti rospi ingoiati.
Schettino, il Comandante della M/N Costa Concordia, capita a puntino, è il capro espiatorio che ci voleva.
Per quel marciume emerso platealmente sulle acque terse del Giglio, Schettino è “inescusabile”, come ha dichiarato il procuratore capo di Grosseto Francesco Verusio, incarcerandolo. 
 “Deve” fare così, incalzava il Comandante De Falco a Schettino. E non lo fa. In maniera plateale, vergognosamente evidente al mondo.
Hanno ragione entrambi, Verusio e De Falco che ha cercato di scuotere l'uomo. Però i media come ci hanno sguazzato!
Ma il marciume del moralismo che rigurgita in noi e che sale fino in gola per trovare sfogo e darci serenità, alla fine non è da meno: scaricare il nostro fardello su ciò che è palesemente marcio non è meno umiliante. E’ un rito liberatorio, primitivo e disumano di gente che ansiosamente lapida, per non essere lapidata. 


"Vadaabordocazzo!" E' quello che ci verrebbe voglia di urlare, e scopriamo oggi che lo avremmo da dire tutti i giorni, quante volte lo abbiamo soffocato!
"Vadaabordocazzo!" Altro che decreto "Salva-Italia" e "Cresci-Italia"! Come lo vorremmo usare con chi in questi giorni ci proprina che "dobbiamo" fare dei sacrifici per rimettere alla via la M/N Italia ma sono gli stessi che dopo avere fatto indossare il "giubbotto salvagente", ci dicono di tornare nelle "nostre cabine" e che tutto è sotto controllo!
"Vadaabordocazzo!" Ma cosa sanno gli "Ufficiali in Comando" di chi non sarà in grado di salvarsi, di sbarcare per tempo, tutte quelle famiglie che vedranno erodersi i loro bilanci famigliari per gli aumentti dei carburanti, per gli aumenti che andranno a seguire sui beni di prima necessità, sull'energia, su tasse sulla casa e, per chi non ha casa, gli aumenti degli affitti (spesso camuffati in aumenti delle spese condominiali).
"Vadaabordocazzo!" E a chi già il lavoro non lo ha più? Magari ci sono quelli fortunati in cassa integrazione, ci sono quelli con lo sfratto, i pensionati che annaspano a fine mese!
Ma non preoccupatevi, utilizzeremo qualche mgiliaio di licenze dei taxi per turar la falla e piegheremo finalmente quei controrivoluzionari dei farmacisti e la navigazione potrà continuare in "sicurezza".
Allora scopriamo che era tutta un'illusione, che il comando che tanto ci galvanizzava non era rivolto a "loro" ma che erano i soliti predestinati ad esser obbligati a risalir sulla nave che affonda, sistemarsi ordinatamente ai "ceppi" e continuare a vogare! Era solo per noi: "Vadaabordocazzo!"


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