23 gennaio 2012

Polizze e mutui, obbligatoria l'alternativa


Si sono inventati un'altra bella trovata!
Le banche ci lasceranno in mutande?
Visto che la parola d'ordine è liberalizzare (ma nel nostro settore si era sentita l'esigenza di liberalizzare solo il monopolio dei grandi mediatori), ecco che nel provvedimento passato al vaglio del Consiglio dei Ministri spunta una norma "a favore" dei consumatori contro banche e intermediari finanziari, rei di "condizionare" la vendita di costosissime polizze Vita legate ai mutui (in attesa forse che entri in vigore la nuavo direttiva Isvap di cui avevavmo già parlato qui).
La famosa "delibera subbordinata a" dove la "sine qua non" era la sottoscrizione di una pratica vita.
Dai dati dell'Isvap riferiti al 2010, infatti, il livello dei costi a carico dei consumatori, dovuti alle commissioni percepite dagli intermediari delle polizze, è abnorme: se gli agenti percepiscono in media il 20%, (maquandomai un mediatore - quelli con la valigetta in mano - hanno mai visto queste provvigioni?)  le banche applicano il 44% con punte che toccano l'80 per cento. Valori multipli, dunque, rispetto al mercato che evidenzia una grande concentrazione: su 2,5 miliardi di euro annui di coperture assicurative legate ai mutui e ai finanziamenti, l'80% è gestito dalle banche.
Il decreto liberalizzazioni interviene sul'argomento impegnando chi subordina l'erogazione del mutuo alla stipula del contratto assicurativo a sottoporre al cliente due preventivi di due differenti compagnie.

Che cosa cambia per il cliente?
Ben poco direi, visto che due preventivi non rappresentano la situazione di mercato ma sopratutto non esclude la "ratio" non scritta che "o fai la polizza o dici ciao al mutuo".

Perché non è stata introdotta una norma che, se la banca ritiene necessaria una simile garanzia, il cliente possa acquistare sul mercato  a suo piacimento verificando a 360° le proposte più idonee?
Forse le banche e gli intermediari sono innamorati di più dei loro rispettivi 44 e 20% piuttosto che della necessità che il cliente abbia una copertura necessaria ma adeguata.

La singolare protesta di Sara Tommasi nel novembre 2011
contro il signoraggio delle banche

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