16 gennaio 2012

Immobiliare, spingere su nuovi mercati

La stagnazione del settore è palesemente evidente a tutti.
Anziché lagnarsi, quegli imprenditori dell'immobiliare che sanno con certezza dell'esigenza comunque di produrre un reddito per pagare le spese di fine mese "s'inventano" nuovi settori di mercato dove dirigere la barra del timone e provare a generare business.

La Nuda Proprietà

La priorità è inventarsi
nuovi mercatri
"Con questo sistema  si coniuga l’obiettivo dell’investimento (acquirente nuda proprietà) con l’obiettivo di ottenere una congrua liquidità finanziaria (usufruttuario). Il risultato per l'acquirente è quello di un ottimo investimento immobiliare, per l’usufruttuario quello di ottenere un valore aggiunto dal proprio immobile che gli permetterà di continuare a vivere dignitosamente nel rispetto dei propri bisogni e delle proprie necessità".  


Con maggiore frequenza si vedono annunci immobiliari dove si indica la vendita della sola nuda proprietà; perlopiù sono persone anziane, magari senza figli, che per ricavare un’ulteriore rendita vendono la nuda proprietà della propria casa, mantenendo così l’usufrutto per un periodo di tempo determinato o come generalmente si usa per tutta la vita.


Un altro caso è quello in campo societario dove il genitore che intende uscire da una società di persone come socio attivo ma nello stesso tempo non perdere le prerogative di una rendita sotto forma di utili societari, può donare le sue quote ai figli, che in questo modo acquisiranno la qualifica di soci a tutti gli effetti, con relativi poteri e facoltà, riservandosi il diritto di usufrutto sulle quote donate. In questo caso il padre non perde il timone dell’azienda ma, allo stesso tempo, gratifica e responsabilizza i figli.

Se si vuole intrapprendere una specializzazione nel settore della vendita della nuda proprietà non bisogna trascurare l'aspetto normativo per dare una consulenza precisa ai clienti.

Ad esempio, una delle problematiche più comuni  è relative alla ripartizione delle spese, regolamentati dagli articoli 1004 e 1005 del codice civile. La normativa stabilisce che sono a carico dell’usufruttario le spese relative alla custodia, all’amministrazione e manutenzione ordinaria, così come le spese relative alle riparazioni straordinarie se rese necessarie dall’inadempimento degli obblighi di ordinaria manutenzione. Sono invece a carico del proprietario ( titolare della nuda proprietà) le spese straordinarie quali ad esempio quelle necessarie ad assicurare la stabilità dei muri, delle volte, dei tetti, dei muri di cinta, delle scale; con precisazione che l’usufruttuario in forza dei suddetti lavori deve poi corrispondere al proprietario (titolare della nuda proprietà) l’interesse legale delle somme da lui spese.

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