12 gennaio 2012

Certificazione energetica aiuta a vendere ritoccando i prezzi


Se la casa ha il bollino della classe più elevata ecco che può partire il balletto dei prezzi che in questo momento di stagnazione potrebbe essere un'arma in più.
Con il nuovo regolamento introdotto il 1° gennaio inizia una campagna di rivalutazione dei prezzi che diventa un interessante leva per scuotere il mercato. Si iniziano a vedere prezzi che salgono ad esempio si ristruttura un usato e lo si porta in classe C (il massimo per l'usato) e se partivamo da G o F (le classi più basse per l'usato) protremmo veder lievitare il prezzo ad un più 10%.
Il confronto con una classe A di una stessa tipologia di appartamento vedrebbe il prezzo raggiungere un  più 30%.

Quale è l'obbligo normativo
Dal 1° gennaio 2012, come dettato dal Dlgs 28/2011 (che ha aggiunto il comma 2-quater nell'articolo 6 del Dlgs 192/2005), è obbligatorio riportare l'indice di prestazione energetica nelle «offerte di trasferimento a titolo oneroso di edifici o di singole unità immobiliari», sia su carta che online. Chi vuol vendere una casa deve farsi rilasciare un attestato di certificazione energetica (Ace) da un tecnico abilitato, così da poter inserire il risultato negli annunci di vendita: l'indice è il valore che misura il consumo di energia primaria all'anno per mantenere i 20 gradi (in kWh/m2). La norma nazionale non prevede sanzioni, previste invece da 1.000 a 5.000 euro in Lombardia con una legge regionale.


L'impatto sui prezzi dell'usato 
In seguito al boom delle ristrutturazioni e all'obbligo di presentare l'attestato per chi vende o affitta, la certificazione energetica negli ultimi tempi si è dunque affermata anche nel mercato dell'usato. In base ad alcune analisi, le variazioni di prezzo tra immobili non sono ancora così marcate tra una classe F e una G, oppure tra una E e una D (che comunque sono poche).
Si allarga invece la forchetta  tra un usato completamente da ristrutturare e un buon usato con prezzi che variano, a secondo della posizione geografica, da 4% al 14% in più.

La corsa al bollino
La corsa all'attestato coinvolge migliaia di proprietari, ma soprattutto gli agenti: gli annunci di vendita pubblicati dalle agenzie con tutte le informazioni necessarie sono ancora lontani da essere tutte allineati.
Forse è il caso di non perdere anche questo treno visto che al momento ne passano davvero pochi. Vale dunque la pena di insistere con i proprietari per mettersi in regola e considerare questa spesa come un investimento necessario ma anche utile per cogliere l'obiettivo di una vendita migliore.

6 commenti:

maurizio ha detto...

sono una valanga di cazzate non serve a nulla e 25 anni che faccio l'agente immobiliare e ai clienti non gli frega assolutamente niente a quale classe energetica appartiene l'immobile oggetto del loro interesse

Anonimo ha detto...

Condivido pienamente collega. Chi compra un usato se lo vuole ristrutturare a suoi gusti..

Anonimo ha detto...

Buon Gionro, Concordo pienamente con i colleghi, anche se si comincia a notare che i potenziali acquirenti, richiedono la classe energetica, forse solo a titolo informativo e senza dargli tanto peso, ma cominciano ad interessarsene. Fondamentalmente succederà come gli elettrodomerstici, prima non si guardava alla classe energetica, ora ci si fa caso.
Sugli immobili comunque non sarà così determinante.

Andrea Z ha detto...

Concordo anch'io con i colleghi, sicuramente la classificazione energetica servirà a calmierare i prezzi, talvolta eccessivi, degli immmobili usati e vetusti.
Secondariamente annoto anch'io una richiesta puramente informativa in merito alle classi energetiche da parte dei potenziali acquirenti, che poi però scelgono l'immobile puarmente in base al propri gusto e alle necessità. C'è ancora tanta disinformazione; diversamente l'informazione è nozionistica e superficiale. Dubito che la nuova classificazione di un immobile faccia lievitare i prezzi delle percentuali sopra riportate.

Anonimo ha detto...

A mio giudizio sarebbe più logico richidere un ACE solo per gli immobili in buono stato di manutenzione... Che senso ha richiedere un ACE per una casa da ristrutturare se la persona che poi acquista dovrà necessariamente provvedere alla ristrutturazione? Il certificato, in questo caso, non sarà più veritiero. Diciamo anche che la persona che vedrà pubblicizzato un immobile da ristrutturare è priori consapevole che la clesse energetica di appartenenza sarà una G.

Sergio di Modena ha detto...

Se la cosa viene applicata con la stessa serietà con cui si sono interpretate le cose nel passato, allora non servirà nulla se non a far spendere soldi per le carte e tempo a noi agenti. Ma un'opportunità esiste e non volerla vedere, non aiuterà. Le mode cambiano e anche la consapevolezza dei clienti che hanno più strumenti (ora anche internet) per informarsi. Qui non si tratta di far fare solo un certificato e aggiungere i risultati negli annunci: qui si tratta di riqualificare il prodotto e avere un arma in più con il venditore (che pretende un prezzo spesso fuori misura) e con l'acquirente per fargli comprendere dove sta l'occasione e dove sta il risparmio. Con questo però, è necessario essere preparati, studiare cosa effettivamente vuol dire in termini di risparmio una classe piuttosto che un'altra.Il venditore dovrebbe rendersi conto cosa comporterebbe all'acquirente in termini di ristrutturazione (per arrivare ad una classe superiore) o quale spreco energetico (se lascia tutto com'è). Questo argomento può essere fatto anche all'inverso con l'acquirente ma rimane il punto che oltre ad essere preparati sulla materia, si dovrebbe anche esser capaci di spiegarlo in modo chiaro e veritiero, cosa che spesso la nostra categoria sembra abbia un all'ergia a farlo.

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