"Oro grezzo non monetario" e quanto deifinisce l'Istat l'esportazione di lingotti dove i dati dell'istituto indicano anche una crescita delle nostre esportazioni a tassi del 30/40% su base annua.
Capitali in fuga sottoforma di metallo giallodove solo in agosto si è registrato un + 141,3% in confronto dell'anno precedente.
Un calo, seppur minimo delle quotazioni di settembre non ha frenato "la corsa all'oro", segnando un + 157,7%.
I dati di ottobre non ancora disponibili ma la sensazione è che gli italiani che detengono riserve d'oro non credano poi tanto alla tenuta dei conti nella zona euro.
Per ora poi la Svizzerz non ha stipulato con l'Italia un accordo, già raggiunto con altri paesi, che ciò che è in giacenza nei suoi forzieri, proveniente da un paese con cui è in vigore il trattato, sarà comunque sottoposto alle misure fiscali di quel paese.
Di che quantita si sta parlando? Solo in agosto l'oro italiano che ha preferito i caveau delle banche elvetiche ha ragginto oltre le 13 tonellate di lingotti.
Questi sono i movimenti ufficiali, ma quanto potrà essere il flusso fatto dai piccoli (?) risparmiatori, quello fatto personalmente e non tracciabile?
«l'Oro ha il vantaggio di essere equiparabile ad un investimento in valuta, negoziabile, alla bisogna, in qualsiasi parte del mondo. E il rischio di un calo delle quotazioni può essere compensato dal cambio» si legge su un articolo online del Sole 24ORE, ma è parte anche di quei valori che potrebbero essere a rischio in una patrimoniale.
Oggi questa operazione diventa più a rischio dato che, e qui si sfiora il ridicolo, in Svizzera grazie anche a questi flussi anomali, sono finite le disponibilità delle cassette di sicurezza percuì l'oro depositato viene convertito in liquidità e attribuito al conto del cliente che rischia così l'esposizione del saldo all'eventuale accordo tra stati per la tassazione anche oltre frontiera.
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