26 novembre 2011

Cosa rimarrà dell'Euro?

Eurolandia?
Voleva essere un Blog di informazione con toni meno catastrofici e pensare a cose normali come "cosa fare per accedere al credito immobiliare per comprare la prima casa" ma quello che si evolve ogni giorno e sempre di più uno scenario da Agata Christie dove il volto l'assassino (o assassini) non sono ancora noti ma il cadavere è ancora li nel salotto! Il cadavere eccellente, anche se per il momento è solo annunciato, sembra essere l'Euro e forse con lui tutti quei cittadini Europei che avevano salutato con entusiasmo (ed anche con un alto costo per le loro tasche: vi ricordate ad esempio il cambio euro-lira a 1.936,27?) questa rivoluzione monetaria.
Certo non farà piacere leggere New York Times , a chi fino a ieri cercava avidamente una sponda su giornali d'oltre oceano od un segnale d'incoraggiamento a scaricare "il Cavaliere Gaffeur". Sembra che il quotidiano newyorkese non creda molto ad Angela Merkel quando si affanna ad escludere la possibilità di dflagrazione dell'Euro: "La crisi del debito sovrano ha minacciato di investire la stessa Germania questa settimana - fa notare il Nyt - quando gli investitori hanno iniziato a mettere in dubbio il rango di principale pilastro della stabilità europea del Paese". Ieri, Standard & Poor’s ha ridimensionato il rating del Belgio. Anche la Francia potrebbe perdere la sua tripla A. E ancora: giovedì scorso erano inoltre stati abbassati i rating di Portogallo e Ungheria, accostati a spazzatura. "Mentre i leader europei sostengono che non ci sia ancora bisogno di approntare un piano B - rivela il New York Times - alcune delle principali banche mondiali, ed i loro supervisori, stanno predisponendo proprio questo".
"Le authority degli Stati Uniti - continua l’editoriale del New York Times - stanno incalzando le banche americane come Citigroup ed altri istituti, a ridurre l’esposizione verso l’eurozona. In Asia, le autorità di Hong Kong hanno intensificato il monitoraggio dell’esposizione delle banche straniere e nazionali alla luce della crisi europea".
E in Europa chi interroga gli addetti ai lavori si sente rispondere che è impossibile che l'Euro crolli ma c'è chi, meglio informato, rileva nelle stesse ore una massiccia attività di "spurgo" dalle proprie casse di decine di miliardi di debito sovrano europeo ad opera di alcuni istituti bancari europei come Bnp Paribas, Sociètè Gènèrale e UniCredit.
Chi racconta la verità?

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