Si arricchisce di nuovi elementi il confronto sul Piano Casa. Oltre all'allungamento dei tempi dovuto alla mancata discussione della bozza del decreto legge in Conferenza Unificata e Consiglio dei Ministri, progettisti e privati sono alle prese con problemi di ordine pratico per dare il via agli ampliamenti volumetrici previsti. Il panorama in cui orientarsi è composto di leggi regionali, regolamenti comunali e norme preesistenti in materia di distanze, altezze e densità abitativa, come gli articoli 387 e seguenti del Codice Civile e il DM 1444/68. Disposizioni non modificate né dal Dl né dal disegno di legge in fase di definizione.
Certificato di colladudo statico obbligatorio
Per ciò che riguarda il trasferimento dell'immobile, cioé la vendita, chi vende casa deve dimostrare che l'edificio è sicuro. Il Decreto sull'edilizia stabilisce che gli edifici ultimati, dopo l'entrata in vigore del decreto legge, per essere trascritti nei pubblici registri immobiliari dovranno avere una dichiarazione alienante e gli estremi del certificato di collaudo. Sarà a cura del progettista redigere una dichiarazione con tanto di prove documentali.
Dal 30 giugno, data entro la quale dovranno essere approvate le leggi regionali, si potrà contare su parametri certi. Le norme, in fase di definizione, potranno introdurre elementi nuovi o superare i limiti del decreto governativo in virtù della competenza esclusiva che la Costituzione riserva agli enti locali in materia di edilizia e urbanistica. Si potranno quindi creare scenari diversi da Regione a Regione.
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