06 settembre 2014

Le coppie gay hanno più canche per i mutui?


Una coppia gay oggi ha più chance di
 accedere al credito di una coppia tradizionale
La figura ideale del consumatore passa anche per l'esser gay. O meglio, nelle ciniche regole della società consumistica un uomo o una donna gay potrebbe avere requisiti più idonei perché soggetto ad "uso e consumo" delle logiche di mercato dove una volta spremuto il potenziale economico, il gay rimane un soggetto che all'occorrenza può essere messo a margine senza troppo disturbo. Il luogo comune che essere omosessuale in una società tradizionalista porti comunque ad allentare quei legami di solidarietà parentale che sono "normalmente" più saldi, fanno si che il soggetto possa sottostare alla logica dell'usa e getta senza eccessivi risvolti sociali.
Il mondo cambia o tenta di farlo, più facile notare quando la variazione è sul peggio piuttosto che verso la miglioria e spesso non si capisce nemmeno quando è meglio o peggio.
Se lasciamo questa riflessione all'intimo di ognuno, possiamo comunque limitarci a segnalare quegli eventi che sicuramente porteranno ad un cambiamento di costume che prima o poi inciderà nella vita di tutti.
Se a Napoli, apripista nel "settore", il Registro delle unioni civili per gli omosessuali è diventata una realtà, estendendo gli stessi diritti alle coppie gay di quelli goduti dalle coppie "etero", l'evoluzione nel resto d'Italia non è stato da meno, in tutti i settori, compreso quello dei mutui.
Una statistica che gira in rete indica in 16.000 le domande di mutuo fatte da coppie gay nel 2011 a testimonianza del fatto che, anche se non possono ancora sposarsi, gli omosessuali non intendono rinunciare ad avere una casa di proprietà da condividere con il proprio partner.
Stando ai dati raccolti, il 65% delle richieste di finanziamento presentate da coppie gay ha riguardato l’acquisto della prima casa, seguite da quelle per surroga (12%) e per ristrutturazione (7%).
Per il mediatore e per le banche, la coppia gay è un potenziale cliente di tutto rispetto guardando i numeri che riesce ad esprimere. In media la richiesta tipo si attesta a 190.000 €  su operazioni dove l'intervento richiesto è del 75% sul prezzo d'acquisto dell'immobile. Con i chiari di luna che si vivono in questo momento dove la famiglia media ha difficoltà ad accedere al credito e spesso l'80% d'intervento non è sufficiente a coprire l'esigenze di acquisto, è chiaro che questa tipologia di cliente si mette in pole position rispetto alla coppia tradizionale. La figura della "casalinga" nella coppia gay viene di sovente a mancare e dunque si parla di due redditi che fanno massa critica più importante rispetto ad alcune famiglie "penalizzate" da un reddito unico di uno dei coniugi e spesso dalla presenza di prole che nel conteggio della capacità restitutiva della rata abbassa il rapporto utile per stabilire il tetto della rata sostenibile. Da qui il sorpasso.

Guardando al tipo di tasso richiesto, il variabile risulta il più ambito, essendo scelto in oltre la metà dei casi (51% per l’esattezza), mentre il fisso si ferma al 37%. Al momento della richiesta l’età media della coppia è di 40 anni, con una durata del prestito che si aggira intorno ai 25.
A richiedere finanziamenti per l’acquisto di un immobile sono soprattutto gli uomini, che rappresentano il 58% del campione analizzato, con le donne che coprono il restante 42%.
Ora fare paragoni sul fatto che nel settore del credito le coppie gay siano avvantaggiate rispetto ad una coppia tradizionale (verrebbe da dire "famiglia" senza togliere nulla al senso di famiglia che può esprimere una coppia gay) non vuole certamente scatenare una ennesima "guerra" sociale visto che dovrebbe fare solo piacere che due persone alla ricerca di una sistemazione abitativa pagata con il loro lavoro possa dare seguito a questo desiderio. Che rimanere però nel solco della famiglia classica al motto di "amatevi e moltiplicatevi" (con moderazione, perlomeno nel concetto di moltiplicarsi) debba divenire una discriminazione anche nel settore del credito è segno dei tempi che stiamo vivendo  dove la scizzofrenia del sistema sociale è sempre più profonda.


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