Questo è quanto prevede la normativa antiriciclaggio del nostro Paese per quanto riguarda il settore. La disciplina che sovraintende la materia è contenuta nel D. Leg. 231 del 21/11/2007 che reca l'attuazione della direttiva CE 2005/60 per la prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo. Nel D. Leg. Antiriciclaggio è incorporata anche l'attuazione della direttiva CE 2006/70 che ne reca misure di esecuzione e successive modifiche e integrazioni.
L'operatore deve nutrire il sospetto di un'operazione anomala potendo desumerlo dalle caratteristiche, entità, natura dell'operazione o da qualsivoglia altra circostanza conosciuta in ragione delle funzioni esercitate, tenuto conto anche della capacità economica o attività svolta dal soggetto.
Detta così rimane un pò tutto alleatorio ma in questi casi vale sempre il "buon senso". Di certo è che il campo d'azione per i controlli è abbastanza vasto per cui è meglio racchiudere alcune verifiche in un'area più consona all'operatore che come "core businnes" ha i mutui casa.
Le operazioni essenziali da svolgere sono:
- Una verifica adeguata sull'identità del cliente e dell'autenticità dei dati forniti;
- Assolvere all'obligo di registrazione dei dati di verifica e dei documenti raccolti relativi all'operazione (le normative impongono una conservazione di tali dati per una durata di 10 anni)
- Prontamente seganalare agli organi competenti il sospetto di operazioni che si ritenga nascondano il fine ultimo di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo.
- Adottare delle metodologie organizzative che permettano l'attuarsi sempre di queste verifiche
- Rimanere sempre aggiornati sull'evolversi delle normative e condividere queste nozioni con gli eventuali collaboratori
Le segnalazioni di operazioni sospette non costituiscono violazione di obblighi di segretezza e, se poste in essere in buona fede e per le finalità previste dalla normativa, non comportano responsabilità di alcun tipo (civile, penale o amministrativa).
La UIF effettua approfondimenti sulle segnalazioni di operazioni sospette e le trasmette, arricchite dell'analisi finanziaria, al Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza (NSPV) e alla Direzione investigativa antimafia (DIA).
Qualora le segnalazioni siano ritenute infondate la UIF le archivia.
3 commenti:
Le preoccupazioni del consulente sono diverse se questo opera in una rete dato che nella rete deve esserci un responsabile dell'antiriciclaggio. Di solito si parla con lui del sospetto e di seguito, se è il caso, si invia la segnalazione ma è la rete a farlo.
Ma se si lovora in una piccola società di mediazione, di 6 persone, cosa si deve fare al proposito?
La società (sia picolla che grande) è tenuta a nominare un responsabile della privacy (di solito, nelle piccole srl, concide con l'amministratore) a cui il collaboratore può rivolgersi per espletare la sua segnalazione. Di norma le procedure dovrebbero essere già eplicitate e non di meno è necessario dotare di formazione tutti gli operatori di cui si dovrebbe tenere traccia.
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