16 dicembre 2011

Mediatori, pronte le lettere di licenziamento


MdC: Licenziamento Collettivo?
A rischio 126.000 iscritti

Come già annunciato nei giorni scorsi, è stato ufficialmente costituito a Roma l'OAM, l'Organismo che gestirà i due albi dei mediatori creditizi e degli agenti in attività finanziaria. Il passaggio vine ratificato anche dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

 Hanno aderito come soci fondatori all'Oam,  l'Abi, Assofin, Assilea, Assifact, Ufi, Fenafi, Afin, Fiaip, Assomea, Fimec e Assoprofessional. Tra queste sigle spicca l'assenza di Fimaa e Anama.

Rivoluzione dunque per i 126.000 iscritti all'Uif che rimarranno orfani di un Albo che le nuove normative considerano non più valido.
A questo enorme esercito di iscritti destinati all'oblio professionale, vanno aggiunti i 250.000 collaboratori e addetti dove una grossa fetta è formata da microimprese che da sempre tutti celebrano come la "spina dorsale dell'economia del Paese" ma quando c'è qualcuno da "bastonare" con tasse, lacci e lacciuli, vengono mandate sempre in prima linea.

Dunque l'approssimarsi dell'applicazione compiuta del DL 141 e collegati rischia di trasformarsi nel più colossale "licenziamento collettivo" della storia della Repubblica.

I nuovi paramentri d'ingresso per potersi fregiare nuovamente della qualifica di Mediatore, sono fortemente selettivi visto che impongono una capacità patrimoniale e strutturale che la piccola ditta individuale non potrà mai raggiungere.

Quindi l'adesione di tutte le sigle sindacali (fatta eccezione delle due indicate) alla costituzione del nuovo organismo senza colpo ferire fa un pò impressione perché di fatto decreta la "morte" dei Mediatori per come li conosciamo nella loro maggioranza e lascia spazio ad un'elite che ingurgiterà tutti quegli operatori che non hanno alternative professionali se non quella di indossare la "maglia" di un nuovo "caposquadra" che perpetua così il grande inganno del nostro paese: l'imprenditore (o l'autonomo) ad autonomia limitata, tutte quelle partite Iva che subiscono una nuova Oligarchia del Mercato.

In base al Decreto Legislativo n.141/2010, l’Organismo preposto al controllo dei comparti interessati dalle norme e ordinato come se fosse una “Agenzia Pubblica di Controllo” ma la prima contradizione è che verrà dotata di alcun tipo di finanziamento pubblico.

Come è chi dovrà finanziarla per garantirne l'autonomia e le funzioni di gestione?

E' già iniziata la ridda di voci che il peso economico ricadrà sugli iscritti ma in che misura?

E non risulta un controsenso la costituzione di questo Organismo anzitempo, prima che siano chiari chiari tutti i presupposti giuridici e normativi che regoleranno la categoria dei Mediatori Creditizi?

Sono quesiti senza una risposta come alcuni temi toccati dal Decreto che qualcuno ha definito adirittura "liberticida, lacunoso e contraddittorio".
Infatti il Legislatore ha già provveduto ad emanare un correttivo, che però non ha risolto alcune questioni in sospeso e che per molti è anche questione di "vita o di morte" (professionale).
Verrà dunque permesso ai vecchi Mediatori Creditizi di continuare a svolgere l’attività, seppure con una nuova titolarità giuridica, come “collaboratore”, in forma imprenditoriale autonoma e non subordinata?
E gli  Agenti Immobiliari potranno continuare a svolgere la funzione strumentale di “segnalazione”, tramite un Mediatore Creditizio. Da mesi queste domande risuonano nell'aria ma, come i rintocchi delle campane a morto, sembrano destinate a perdersi nel vuoto dando vita ad un'altro pasticcio normativo "all'italiana".

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