28 dicembre 2011

L'Imu non bastava, si riforma anche il Catasto

Introdotto l'Imu, che i comuni applicheranno quasi sempre con tendenza "all'insù", rivalutati gli estimi catastali
"E' IN ARRIVO LA FASE 2 !"
(60%), ora arriva anche la Riforma del Catasto. Nient'altro?
Il Governo si affretta a far sapere, dato che verranno misurati i metri quadri e non i vani, che non vi saranno aumenti perché verranno compensati con una riduzione delle aliquote.
E allora perché si fa questa riforma?

Parte da lontano questo tentativo di revisionare il metodo catastale. Già il governo Prodi nel 2006 voleva portare a termine un progetto simile ma poi, complice il caso Mastella, tutti a casa e il Nuovo Catasto per l'Italia non fu più una priorità.

Non vuole farsi sfuggire l'opportunità il nuovo premier Mario Monti che conta di arrivare a fine legislatura con la riclassificazione di tutto il patrimonio edilizio dell Penisola, isole comprese.

Sarà dunque l'ennesima azione a tenaglia sul patrimonio degli Italiani?
Tutti sanno che quello edilizio è la vera cassaforte dei nostri concittadini e che l'accerchiamento si sta chiudendo, passando prima dal controllo dei conti correnti e da tutte quelle misure fiscali da Grande Fratello che ormai attanagli ala vita privata di ogni cittadino. Adeguamento dunque all'effettivo valore di mercato delle stime tenute a registro dal Catasto (oggi è 3,73 volte superiore). E a cosa serviranno mai questi adeguamenti di stima al fisco dato che in questo modo non faranno altro che indicare un (presunto) maggiore aumento di ricchezza?

Quindi andranno in soffitta i vecchi sistemi (quelli con la "A", per capirci) e via dunque alla misurazione dei metri quadri.
In realtà un documento, elaborato dal ministero dell’Economia, fissa in cinque criteri le modalità di revisione del catasto. «1) la costituzione di un sistema catastale che contempli assieme alla rendita, il valore patrimoniale del bene, al fine di assicurare una base imponibile adeguata da utilizzare per le diverse tipologie di tassazione. 2) la rideterminazione della classificazione dei beni immobiliari 3) il superamento del sistema vigente per categorie e classi, attraverso un sistema di funzioni statistiche che correlino il valore del bene o il reddito dello stesso alla localizzazione. 4) il superamento, per abitazioni e uffici, del vano come unità di misura della consistenza a fini fiscali, sostituendolo con la superficie. 5) la riqualificazione dei metodi di stima diretta per gli immobili speciali». Staremo a vedere. Certo è che la revisione del catasto sarà la base su cui applicare tutte le imposte che gravano sul mattone. Per il momento, e con l'aria che tira, niente di buono da presagire.





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