L'autorità garante per la concorrenza ungherese ha aperto un'indagine nei confronti di sette istituti finanziari, tra cui il gruppo Intesa Sanpaolo e Unicredit, sospettati di aver costituito un cartello sui mutui. Ad alimentare i dubbi il rialzo dei tassi d'interesse dei mutui dopo il 22 settembre, ritenuto il frutto di un'azione coordinata di OTP, Erste, MKB, Raiffesen , CIB, controllata di Intesa Sanpaolo, Unicredit e la cassa di risparmio locale Fundamenta.
Nessuno controlla gli spread |
Per il momento, in Ungheria, tutti negano e sono pronti a collaborare per fugare ogni dubbio ma il dubbio rimane.
In Italia è noto che gli spread hanno sbito dei notevoli rialzi e le voci che girano sono fondamentalmente due:
la prima chiacchera favoleggia sulle grandi perdite patrimoniali subite dagli istituti di credito nostrani che si vedono costretti a dirittare la liquidità destinata ai mutui per tamponare le falle dei rally borsistici e il rialzo degli spread sarebbe un "modo elegante" per dire ai consumatori che per i mutui "non c'è trippa per gatti" e farli scappare.
La seconda voce non si scosta dalla prima in quanto a preanalisi dei fatti ma in questo caso, quello di spremere il più possibile i clienti mutuandi potrebbe essere uno dei "tamponi" pensati.
Dove è finita l'Antitrust, l'Abi, la Banca d'Italia, le associazioni dei consumatori, il governo, i sindacati e tutta la messa cantata?
Se qualcuno c'è batta un colpo!
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