Da una rapida indagine telefonica non emerge un parere univoco su come sarà meglio comportarsi nei prossimi mesi: "Allo stato attuale il livello dei tassi non giustifica valutazioni differenti per una scelta a tasso fisso o variabile", suggerisce una fonte di Unicredit. Molte banche suggeriscono i prodotti fissi, o a rata protetta. Questi ultimi prodotti sono di due tipi: a rata fissa, per cui l'importo del mutuo aumenta all'aumentare dei tassi, ma si spalma su più rate, oppure a tetto massimo, nel senso che si stabilisce un aumento massimo incorporabile dell'Euribor. Il fisso torna ad avere appeal. C'è da dire che con gli ultimi aumenti della Bce la distanza tra i tassi fissi e i tassi variabili si è molto accorciata: "Da noi la differenza tra un fisso e un variabile a 20 anni è dello 0,75%", spiega Gechele. E quindi, osserva Roberto Anedda, direttore marketing di Mutuionline: "Con un tasso fisso non si andrebbe quindi a spendere molto di più rispetto al variabile, con il più il vantaggio della certezza del valore della rata". Nel 2006 vendite delle case in calo. Ragionamento calzante per chi potrà ancora permettersi un mutuo. Una buona percentuale verrà bloccata dal rialzo dei tassi: "Per il 2006 noi prevediamo un calo del 5% del numero delle compravendite - dice Mario Breglia, presidente dell'osservatorio Scenari immobiliari - e per i prezzi, crescita zero".
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