Attualmente sono almeno 1.450.000 gli stranieri che dispongono di un conto corrente, dei quali 1.200.000 provengono da Paesi in via di sviluppo. È invece di circa il 57%, rispetto alle presenze totali, la quota di coloro che utilizzano i servizi bancari, a fronte di un dato del 50% relativo al fenomeno negli Stati Uniti d’America.
Appena giunto in Italia, lo straniero necessita solitamente di servizi bancari di base come il trasferimento del denaro all’estero, l’accredito dello stipendio oppure la possibilità di effettuare pagamenti tramite le carte prepagate internazionali. Col tempo si prende maggiore confidenza con la realtà italiana e, per la gioia delle banche, si cominciano ad utilizzare anche altri servizi, tipico è ad esempio il ricorso al prestito o l’accensione di un mutuo.
Il target futuro delle banche si sta quindi sempre più delineando. Fino a poco tempo fa, erano operatori non bancari a dominare il settore. Nel giro di pochi anni però, fiutato il “new business”, le casseforti italiane si sono adeguate, promuovendo servizi, quali i bonifici internazionali, anche nei confronti di coloro che non dispongono del conto corrente, a prezzi concorrenziali e spesso non sostenibili da parte di altri operatori.
I nomi di alcuni tra coloro che non hanno perso tempo, sono di tutto rispetto, si tratta di colossi nazionali come Intesa, Monte dei Paschi e San Paolo Imi. Altri giganti come Unicredit invece non hanno ancora studiato prodotti particolari per questa fascia di clientela, anche se probabilmente è solo questione di tempo.
Appena giunto in Italia, lo straniero necessita solitamente di servizi bancari di base come il trasferimento del denaro all’estero, l’accredito dello stipendio oppure la possibilità di effettuare pagamenti tramite le carte prepagate internazionali. Col tempo si prende maggiore confidenza con la realtà italiana e, per la gioia delle banche, si cominciano ad utilizzare anche altri servizi, tipico è ad esempio il ricorso al prestito o l’accensione di un mutuo.
Il target futuro delle banche si sta quindi sempre più delineando. Fino a poco tempo fa, erano operatori non bancari a dominare il settore. Nel giro di pochi anni però, fiutato il “new business”, le casseforti italiane si sono adeguate, promuovendo servizi, quali i bonifici internazionali, anche nei confronti di coloro che non dispongono del conto corrente, a prezzi concorrenziali e spesso non sostenibili da parte di altri operatori.
I nomi di alcuni tra coloro che non hanno perso tempo, sono di tutto rispetto, si tratta di colossi nazionali come Intesa, Monte dei Paschi e San Paolo Imi. Altri giganti come Unicredit invece non hanno ancora studiato prodotti particolari per questa fascia di clientela, anche se probabilmente è solo questione di tempo.
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