15 marzo 2006

* CARISSIMO DENARO

(f. cristiana) Lo scopo del cambio di rotta è favorire la ripresa e mantenere la stabilità dei prezzi. Intanto si annunciano tempi duri. Per l’Italia e per le nostre tasche.
Il vento è cambiato sul fronte della politica monetaria. Dopo anni di denaro "a basso costo", la Banca centrale europea ha cominciato a far salire i tassi di riferimento, invertendo una rotta che era stata condotta per anni nel senso opposto. A dicembre il primo rialzo di 25 punti base. A marzo ne è seguìto uno analogo, che ha portato il tasso di sconto a 2,50. E adesso i mercati attendono i successivi, certi che il governatore Trichet non si fermerà. Per l’Italia la decisione assume un effetto ancor più pesante, dato che la nostra economia presenta caratteristiche "anomale" rispetto al resto d’Europa. L’Italia ha il terzo debito pubblico più alto del mondo. Un’associazione di consumatori ha valutato in 3,2 miliardi di euro la spesa in più che dovremo pagare per interessi a causa del rialzo di 25 punti base deciso la scorsa settimana.Per non parlare dei mutui a tasso variabile, sicuramente meno convenienti. In compenso aumenteranno i rendimenti dei titoli di Stato. Ma di poco. Non arriveremo ai livelli degli anni ’80 e al ritorno dei "Bot people".

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